Questa storia veniva pubblicata per la prima volta sul numero 5 dello Sciacallo Elettronico (Settembre 1996) e poi in seguito sull'albo Bug brevistorie (De Falco editore). La colorazione è interamente realizzata al computer. Non era però la classica colorazione che si utilizzava in quel momento nei fumetti, ma un primo esempio di come,  il computer potesse divenire uno strumento utile e plasmabile a secondo delle mani dell'artista, che ne può sfruttare le potenzialità per aver cura del particolare, per gli effetti pittorici, le texture, le superfici e le sfumature.